Premio Francesco Netti

2023

Il Premio nasce su iniziativa dell'Associazione “Francesco Netti” – APS , con l'intento di conferire un pubblico riconoscimento a personalità, legate alla città, che hanno contribuito a dare lustro a Santeramo con il loro operato, talento, creatività e capacità professionali. Il premio omaggia lo spirito di intraprendenza ed apertura verso il nuovo, l'altruismo, la passione per le proprie idee che hanno contraddistinto la vita di Francesco Netti. 

In questa prima edizione l'APS “Francesco Netti" è affiancata dall'Amministrazione Comunale

Pasquale Natuzzi,


Presidente del Gruppo Natuzzi, inizia la sua carriera molto giovane.

Figlio di un ebanista, all’età di 19 anni apre un laboratorio artigianale a Taranto dove con tre collaboratori costruisce divani e poltrone per il mercato locale. Nel 1962 si trasferisce a Matera dove inizia una esperienza commerciale che gli consente di conoscere a fondo problematiche e meccanismi della distribuzione. Nel 1967, sempre a Matera, Pasquale Natuzzi torna al suo primo amore: la produzione di divani e poltrone, questa volta a livello industriale. Nel 1972 fonda la Natuzzi Salotti S.r.l.


Un anno più tardi, a causa di un incendio che distrugge completamente lo stabilimento di Matera, Pasquale Natuzzi decide di trasferire la produzione a Santeramo in Colle (Bari – Italia), dove attualmente ha sede il quartier generale del Gruppo. Agli inizi degli anni ‘80, durante un viaggio negli USA, Pasquale Natuzzi intravede l’opportunità di operare una svolta fondamentale specializzandosi nella produzione del divano in pelle, un prodotto a quel tempo d’élite. Nel 1985 viene fondata la Natuzzi Upholstery Inc., con sede a New York, società creata per servire la clientela nordamericana. 


I successi conseguiti negli USA, confermati dalla quotazione a Wall Street nel maggio del 1993, proiettano Natuzzi alla conquista di altri mercati, principalmente Europa ed Estremo Oriente, dove il Gruppo conferma in pochi anni la propria leadership. Nel 1998, a conferma ulteriore del forte legame con il mercato americano, viene inaugurato a High Point (North Carolina) un edificio dalle forme avveniristiche, progettato dall’architetto Mario Bellini, che ospita gli uffici della Natuzzi Americas ed un grande showroom di 8.000 metri quadri. 




Scopri di più

IL PREMIO : Nessuno su fondo rosso

Misura 35x45  Anno 2021

Tecnica velluto e pigmenti su tela

Raffaele Quida

Scopri L'Artista

 Significato

Signicativa è la ricerca di Raffaele Quida che nel suo lavoro artistico prova non a rappresentare, ma a presentare il tempo, osservandone il lusso.

“Nessuno su fondo rosso” è un’opera realizzata su una base di velluto rosso sulla quale, delicatamente e minuziosamente, è stata sovrapposta una mistura di liquido materico, sino a renderne l’aspetto quasi monocromatico.

L’opera si rende presenza in virtù della sua evanescenza, si evidenzia soggetto in virtù della propria dificoltà ad emergere nella sua rappresentazione. L’oggetto fisico diventa memoria facendone avvertire la caducità; questa caducità è delicatezza moltiplicata dal passare del tempo, che secondo l’artista si può misurare soltanto in maniera indiretta, attraverso il susseguirsi di una sequenza di movimenti, spostamenti e modiche. 

Lasciando la sensazione dello scorrere di questa forza invisibile, l’essenza della vita nello spazio, esiste soltanto come memoria nel usso del suo ininterrotto movimento nel tempo, come mimesi della vita stessa.

2 giugno 1968, vive e lavora a Lecce

Raffaele Quida

Sviluppa la sua passione per l’arte terminata la maturità classica quando, dopo i primi esperimenti di arte figurativa, frequenta il centro di arte sperimentale Man Ray di Cagliari. A questo periodo di sperimentazione risale il dialogo con l’Aeropittore Futurista Mino Delle Site presso la Temple University Roma. Dal 2010 al 2015 lavora su grandi fogli di carta fotosensibile collocati tra le mura non completamente realizzate o abbandonate di cantieri edili, presentate per la prima volta a Palermo in un dialogo con le opere di Luca Vitone.


 A prima vista semplici architetture impresse sui fogli. Nel 2014 lavora ad una serie di carte del tempo: questo materiale diventa un mezzo per evidenziare il trascorrere del tempo. Con l’immersione di fogli di carta in un pigmento nero contenuto in cisterne di ferro marca e scandisce il tempo attraverso numeri che calcolano il periodo di immersione. Geolocalizzazioni 2018, negli spazi dell’Archivio Storico Comunale di Palermo, reinterpreta i codici e gli schemi di rappresentazione del paesaggio ormai monotoni e standardizzati; saranno poi nel 2019 esposte” presso la Fondazione per l’Arte e le Neuroscienze F. Sticchi di Maglie. 


Nel 2019 presso Palazzo Mazzarino di Palermo, a cura di Daniela Bigi, installa su pavimento una piattaforma di specchi, che diventa un 


dispositivo di registrazione. Le sue creazioni sono le proiezioni di una vita condivisa, tracce sensibili di un passaggio continuo e partecipato, regolato dal tempo e dallo spazio che l’uomo, spesso invano, tenta di comprendere e manipolare. Nel 2021 espone, con Giuseppe Spagnulo (Grottaglie, 1936-2016), “Perimetro del sensibile” presso Museo Nazionale Palazzo Lanfranchi di Matera, a cura di Giacomo Zaza, da un’ idea di Cosessantuno Arte Contemporanea. Sempre nel 2021, “ALTARS”, bipersonale con Luigi Presicce, a cura di Antonio Grulli e Carmelo Cipriani, negli spazi dell’ex chiesa di San Francesco della Scarpa di Lecce. 


Nel 2022, nella mostra collettiva con Francesco Arena e Luigi Presicce presso la Galleria Anna Marra di Roma, a cura di Daniela bigi, ha presentato una serie di opere che racchiudono tutti i suoi periodi di rappresentazione concettuale.

Share by:
Francesco Netti