FRANCESCO NETTI

(Santeramo in Colle 1832-1894)

di

 Christine Farese Sperken


Poliedrica figura di pittore, critico d'arte e fotografo, fu un esponente di spicco della cultura artistica meridionale del secondo Ottocento.



Ebbe un intenso rapporto con la sua regione nativa, soprattutto nell'ultimo periodo, quando scoprì la poetica del paesaggio della Murgia, dedicandosi a scene campestri e ad episodi della vita dei mietitori.


Discendente dalla borghesia fondiaria, dopo la laurea in legge frequentò, ma solo per un anno, l'Istituto di Belle Arti di Napoli. Tuttavia egli aveva già studiato privatamente con G. Bonolis, De Vivo e il conterraneo M. De Napoli.


Dal 1856 al 1859 soggiornò a Roma esercitandosi soprattutto nel disegno, come documenta una serie di copie da sculture antiche. Decisiva per la sua formazione tu l'amicizia-apprendistato con D. Morelli, nel cui studio portò a termine alcuni quadri, tra questi la byroniana Follia di Haidée, presentata alla Prima Esposizione Italiana di Firenze nel 1861, e il Ritratto del fratello Antonio.


Le opere più importanti del primo periodo, caratterizzato ancora dalla frequenza della Scuola del nudo (1862-1864) di F. Palizzi, sono Un episodio del 15 maggio 1848 (Napoli, Museo Nazionale di San Martino), presentata alla I Esposizione Promotrice napoletana del 1862, La pioggia (Napoli, Museo di Capodimonte), inviata alla III Promotrice del 1864, e Processione di penitenza durante l'eruzione del Vesuvio del 1794, con la quale partecipò alla IV Promotrice del 1866.


 Con lo scoppio della guerra franco-prussiana prestò servizio presso l'ambulanza della Croce Rossa Italiana. Alla fine del periodo parigino si collocano le due versioni del dopo veglione: Orgia e lavoro e La sortie du bal, rue dell'Académie de Médicine (Napoli, Museo di Capodimonte), la seconda terminata nel 1872, dopo il rientro a Napoli. Un ricordo francese è anche il dipinto Rive del Loing presso Marlotte, presentato alla Promotrice napoletana del 1874.



Scopri di più

"Se arriverò io non lo so. Forse sì, forse soccomberò. Vedo tante intraprese e tanti uomini cadere ogni giorno intorno a me, che la cosa non solo è possibile, ma probabile. Ma almeno avrò fatto il mio dovere. Ogni uomo dovrebbe far lo stesso…"


Francesco Netti

Share by:
Francesco Netti