Biografia

Il soggiorno, dal 1866 al 1871, a Parigi provocò un profondo cambiamento nell'arte di Netti che, sotto l'influenza di G. Palizzi, cominciò a dipingere dal vero.


A Grez, piccolo villaggio al margine della foresta di Fontainebleau, esegui una serie di disegni e dipinti di cui il più noto, Festa a Grez, 1869-1870 (Bari, Pinacoteca Provinciale), rivela una palese influenza di Courbet. Al Salon del 1870 espose due opere: Souvenir d'une rue à Naples e Prairie environs de Fontainebleau.


I molteplici interessi di Netti si manifestarono in diverse occasioni così, quando partecipò al VII Congresso Pedagogico di Napoli (1871) con una relazione in qualità di membro della commissione speciale del disegno e quando, nel 1874, intraprese un viaggio culturale a Padova, Ferrara, Venezia, facendo confluire le sue esperienze nell’articolo A Venezia. note e impressioni di viaggio.



L'opera più rappresentativa di quell'ambito è In Corte d'Assise, 1882 (Bari, Pinacoteca Provinciale), proposta all'Esposizione Nazionale di Roma del 1883; il soggetto prende spunto da un noto processo dell'epoca, reso indimenticabile dall'epodo di Carducci, A proposito del processo Fadda, 1879.


Un altro viaggio rivitalizzante per la sua arte fu quello intrapreso nel 1884 in Turchia, sullo Yacht del principe di Sirignano. L'esperienza si concretizzò in una serie di acquerelli e bozzetti realizzati dal vero ed elaborati successivamente in varie composizioni ad olio; ricordiamo soltanto La siesta, 1884 (Bari, Pinacoteca Provinciale) e Le ricamatrici levantine, 1886-1888 (Conversano, Polo museale - Pinacoteca Francesco Netti).


Le sue ultime ricerche, dal 1890 fino alla morte, sono rivolte al tema dei Mietitori pugliesi, un ciclo di tre opere: Riposo in mietitura, Il pasto dei mietitori, La messe (Napoli, Galleria dell'Accademia di Belle Arti), che elevano a protagonista la figura dell'operaio rurale. Allo stesso periodo risalgono i pochi documenti conservatisi del Netti fotografo; sono immagini quasi tutte connesse ai Mietitori o al paesaggio della Murgia.


Parallelamente alla produzione pittorica svolse l'attività di critico d'arte. La sua prima recensione fu redatta nel 1865, in occasione della III Promotrice di Napoli. Seguirono articoli che si occupano tutti di esposizioni e situazioni artistiche napoletane, tranne alcuni dedicati all'Esposizione Universale di Parigi del 1867 e

al Salon del 1870, questi ultimi pubblicati in "Paris-Joli", sotto lo pseudonimo di "Gelb", e le Note di un visitatore, a proposito dell'Esposizione Nazionale di Roma del 1883. Nel 1888 scrisse Per l'arte italiana (1895, pubblicato postumo), un libro di riflessioni e di proposte, nato dalla sua duplice attività di pittore e uomo di lettere.


Nel periodo 1875-1880, sollecitato dai continui ritrovamenti archeologici a Pompei, eseguì in prevalenza opere di soggetto antico. All'Esposizione Nazionale di Napoli del 1877 presentò Coro antico che esce dal tempio (Napoli, Galleria dell'Accademia di Belle Arti), tematica di cui esistono numerosi studi e variazioni. Con Lotta dei gladiatori durante una cena a Pompei (Napoli, Museo di Capodimonte), inviata all'Esposizione Nazionale di Torino del 1880, egli concluse questa fase per rivolgersi d'ora in poi a fatti di cronaca e di vita contemporanea.

 


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Francesco Netti