Premio Francesco Netti

2025

Il Premio Francesco Netti, II edizione 2025, è conferito al Prof. Alessandro Sette, quale riconoscimento dei suoi meriti scientifici ed accademici, ad onore della sua carriera, dei suoi studi, delle innumerevoli pubblicazioni e della sua attività di divulgazione scientifica.

 Scienziato di fama mondiale, ricercatore nel campo delle biotecnologie applicate ai settori dell’immunologia, dello sviluppo di strategie di intervento contro cancro, autoimmunità, allergie e malattie infettive, sviluppatore di risorse bioinformatiche aperte a tutta la comunità scientifica, Direttore del Dipartimento di Ricerca sui Vaccini e professore Presso il Dipartimento di Medicina dell’Università della California a La Jolla - San Diego (USA), Alessandro Sette ha sempre mantenuto vivo il vincolo affettivo con la terra di origine della sua famiglia, la Città di Santeramo. Un legame che inorgoglisce una intera comunità cittadina e che elegge la sua figura a modello per le nuove generazione verso nobili traguardi e per la ricerca del bene comune.


Prof. Dott. Alessandro Sette,


Alessandro Sette è nato a Roma l’11 agosto 1960. Ha conseguito la laurea in Scienze Biologiche presso l'Università di Roma nel 1984 e successivamente ha svolto un periodo di post-dottorato presso il National Jewish Center di Denver (Colorado - USA). Il Dr. Alessandro Sette dal 2002 lavora presso l’Istituto di Ricerca “La Jolla Institute of Immunology (LJI)” ove attualmente ricopre il ruolo di Direttore del Dipartimento di Ricerca sui Vaccini del “La Jolla Institute of Immunology (LJI)” ed è professore aggiunto presso il Dipartimento di Medicina della Università della California a La Jolla – San Diego (UCSD). È autore di oltre 1000 pubblicazioni scientifiche. Il Dott. Sette ha dedicato circa 40 anni alla comprensione dei meccanismi di base del riconoscimento degli antigeni e delle risposte immunitarie, alla misurazione e alla previsione dell'attività immunitaria e allo sviluppo di strategie di intervento contro cancro, malattie infettive, malattie autoimmuni e allergie.

È coautore di oltre 1.000 pubblicazioni peer-reviewed (revisionate da esperti), molte delle quali su riviste di alto livello (Nature, Science, Cell, Lancet, Immunity) e ha un Google Scholar H-index di 195. Attualmente risulta essere al quarto posto tra i migliori scienziati biomedici italiani (e al secondo negli Stati Uniti - https://topitalianscientists.org ). Nel 1988 è entrato a far parte della neonata azienda biotecnologica “Cytel Corporation” a La Jolla; ha fondato nel 1997 la società biotecnologica “Epimmune” in qualità di Vice-presidente e Direttore Scientifico (CSO) e ha all’attivo più di 40 brevetti nel settore delle Biotecnologie. È membro eletto dell'AAAS (2020);


membro onorario eletto dell'Accademia Medica di Roma (2021); membro della Sigma Xi; membro eletto dell'American Society of Microbiology e Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana (OMRI) (2025). Uno dei punti focali della ricerca del Dott. Sette è stato lo studio delle risposte immunitarie al SARS CoV2 e, più recentemente, ad altri virus di interesse pandemico come il vaiolo delle scimmie e l'influenza aviaria altamente patogena. Il suo laboratorio è stato il primo a descrivere i bersagli dell'immunità adattativa negli esseri umani a seguito di infezione da SARS CoV2. Il relativo studio è stato presentato dal dott. Antony Fauci in un'audizione al Congresso degli Stati Uniti nella primavera del 2020 (un articolo successivo ha definito le caratteristiche chiave dell'immunità nella fase acuta dell'infezione. Ulteriori studi hanno descritto il fenomeno dell'immunità preesistente correlata alla cross-reattività con i coronavirus del raffreddore comune. Studi di follow-up hanno definito la durata delle risposte indotte dall'infezione da COVID e dalla vaccinazione. Studi paralleli hanno riportato la preservazione delle risposte delle cellule T nel riconoscimento delle varianti di SARS-CoV-2 e nelle infezioni di nuova insorgenza). Con la fine della pandemia di SARS, il suo focus si è spostato anche sullo studio di come prepararsi al meglio a future pandemie contro diverse famiglie virali di interesse e sul monitoraggio delle risposte immunitarie nel contesto delle recenti epidemie di vaiolo delle scimmie e influenza aviaria ad alta patogenicità. Il suo gruppo sta anche esplorando nuovi approcci che combinano metodologie di laboratorio con approcci di intelligenza artificiale (IA). Durante i suoi primi lavori alla fine degli anni '80, il Dott. Sette fu tra i primi a riportare prove dirette che la principale funzione biologica degli antigeni di istocompatibilità è quella di legare e presentare frammenti proteici (epitopi) al sistema immunitario, risolvendo un mistero durato un decennio. Fu il primo ad applicare metodi computazionali per dimostrare che le specificità di legame di diversi antigeni di istocompatibilità possono essere utilizzate per predire gli epitopi. Nel corso dei successivi 25 anni, definì motivi associati a oltre cento diversi antigeni di istocompatibilità espressi in esseri umani, scimpanzé, macachi, gorilla, cavalli e topi.

Il suo raggruppamento di queste varianti in base ad ampie specificità funzionali comuni (supertipi MHC) ha notevolmente facilitato la classificazione degli epitopi, la caratterizzazione e la comprensione delle regole di base delle interazioni epitopo-antigeni di istocompatibilità. Nel corso della sua carriera, il lavoro del Dott. Sette si è concentrato sull'identificazione e lo studio dei bersagli specifici delle risposte immunitarie a patogeni virali e batterici, e sulla comprensione dell'immunità e dell'immunopatologia in specifici sistemi patologici. Il suo approccio prevede lo sviluppo di sonde epitopiche specifiche per definire le immunofirme associate all'immunità produttiva/protettiva, rispetto all'immunità deficitaria/immunopatologia, e la definizione dei profili immunitari indotti dalla vaccinazione. Il lavoro nel campo delle malattie infettive, oltre a quello sopra menzionato, ha coinvolto studi su una vasta gamma di indicazioni, tra cui batteri (micobatteri, Bordetella), infezioni virali croniche (HHV, HIV, HBV, HCV) e infezioni di rilevanza biodifensiva/pandemica (Dengue, ZIKA, arenavirus e altre). Altri contributi recenti riguardano la chiarificazione dei meccanismi chiave implicati nel declino dell'immunità ai vaccini contro la pertosse e la recente dimostrazione di una potenziale componente autoimmune nella patogenesi del morbo di Parkinson. Infine, il dott. Sette ha progettato, sviluppato, gestito e diritto dal 2003 la Database degli Epitope Immuni Epitope (IEDB - http://www.iedb.org), una risorsa bioinformatica disponibile a tutta la Comunità Scientifica Internazionale. La IEDB cataloga tutti gli epitopi per allergeni, malattie infettive, autoantigeni e trapianti e include strumenti di predizione degli epitopi per accelerare la ricerca immunologica in tutto il mondo e attualmente contiene quasi mezzo milione di epitopi derivati da oltre 25.000 diverse pubblicazioni scientifiche. Attraverso l'IEDB può anche accedere all'Analysis Resource, una suite di strumenti bioinformatici per analizzare i dati degli epitopi e prevederli (http://tools.iedb.org). L'IEDB riceve circa 40.000 visite al mese.

Al Dott. Sette è stato conferito il "2025 Procter Prize for Scientific Achievement". Il Premio è stato istituito nel 1950 per onorare i contributi alla scienza, con un'enfasi particolare sulla comunicazione dell'importanza della ricerca agli scienziati di altre discipline. I precedenti destinatari includono quattro vincitori del Premio Nobel, oltre a Jane Goodall, Margaret Mead e Stephen Jay Gould. L'enfasi sulla comunicazione è molto importante e come scienziato ha assunto il compito cruciale di comunicare i risultati scientifici agli scienziati nelle loro discipline, ma anche ai non scienziati e alla popolazione in generale. Alessandro Sette è uno dei figli dell’avv. Pietro Sette (ex presidente di Breda Officine, Efim, IRI ed ENI) a cui è intitolato l’Istituto di Istruzione Statale Superiore presente nel Comune di Santeramo in Colle. La sua famiglia è originaria di Santeramo in Colle ed è molto legata al suo paese d’origine; Alessandro è proprietario della masseria “Pietro Sette” situata a contrada “Alessandriello”, il cui nucleo originario risale al XVII secolo.

IL PREMIO : IL VOLO

Misura 40x40cm, Anni 90, Tecnica Acrilico su Tela

Antonio Paradiso

 Significato

Antonio Paradiso

in nomen omen direbbero i latini per questo creatore di uccelli del paradiso che nascono in una Puglia preistorica per incantarci con il loro volo ininterrotto austeri quadrilateri e sfere platoniche gareggiano per ricreare la magia primaria d'un mondo dimenticato o forse futuro dove i fiori di pietra hanno il profumo dei sogni della terra d'un Icaro redente.

Milano, Settembre 2007                                                                                                                                                               Arturo Schwarz


Gli artisti partono e poi tornano.

Un giovane artista si allontana per vedere cose nuove e sarà maturo quando avrà imparato a mettersi in gioco con tutta la propria storia. Antonio Paradiso ha viaggiato ripetutamente tra i deserti africani, familiarizzando con le comunità nomadi, ammirandone la cultura. Ha osservato il comportamento degli uccelli viaggiatori, analizzando le teorie sul loro senso dello spazio e delle relazioni.   

Come da poco ci ha raccontato una memorabile mostra organizzata dalla APS Francesco Netti, il Sahara è stato fonte di grande ispirazione per l'artista, che tra le nostre colline aride ha poi stabilito un museo a cielo aperto, il Parco Scultura La Palomba. Qui, pietra e acciaio dialogano con gli astri. Il volo degli uccelli è nel nome del luogo, come nelle forme delle opere esposte. Tra i solchi di quelle opere d'arte, la vita delle steppe murgiane conquista i suoi spazi. L'arte vive il suo legame con la vita, l'artista si connette con la terra madre.

È probabile che il giovane Antonio Paradiso abbia guardato con grande familiarità i pastori del Sahara e che tra loro abbia riconosciuto la fronte arsa dei nostri braccianti. In effetti, anche questa terra asciutta insegna a lottare per poche gocce d'acqua e a scavare la pietra come fanno i licheni, fino a ricavarne una polpa pulsante e fertile.

Le opere di artisti come Antonio Paradiso e Francesco Netti hanno un valore universale e noi siamo privilegiati in quanto loro concittadini. Nei loro lavori riconosciamo intatti i paradossi della nostra esistenza: la vita che nasce a dispetto del deserto, la frugalità che genera poesia, la disciplina che nutre il mito e l'arte, l'appartenenza che si rafforza con la distanza.


Dott. Gaetano Prisciantelli