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Sant’Effremo , 1892

Olio su tela, cm 208x114

Firmato e datato in basso a destra «FNetti 1892»

Iscrizione in basso a sinistra: Proprietà della Congregazione di Carità di Santeramo

Bari, Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto”

 

Il dipinto proviene dalla chiesetta campestre della Madonna della Pietà – poco fuori Santeramo in Colle – eretta nel 1889, sul sito di una più antica cappella già intitolata a Sant’Effremo. Giuseppe Musci, uno dei primi biografi dell'artista, riferisce che nel 1891 la Congregazione della Pietà affida a Netti la commissione di realizzare una pala per l’altare maggiore della chiesa, raffigurante Sant’Effremo e l’artista, pur lavorando già al tema dei Mietitori contemporaneamente, pone mano a questo incarico e riesce a terminarlo nel 1892 (due anni prima della sua morte). Per questioni di sicurezza, poi, nel 1930, la Congregazione decide di depositare il dipinto presso la Pinacoteca Provinciale, facendo realizzare una copia al pittore Bartolomeo Paradiso, che, successivamente verrà rubata.


Rappresenta l’ultimo soggetto religioso realizzato da Netti e si pone come baluardo dell’interesse (fino ad ora poco manifestato) dell’artista anche ai monumenti della propria terra e più nello specifico al patrimonio romanico pugliese.


Efrem, o Effremo nella dizione locale, è qui rappresentato come vecchio e venerando eremita, coperto da una lunga veste marrone e da un drappo bianco che gli copre il capo e, ricadendo, gli attraversa il petto. Con la mano sinistra egli regge un bastone, con la destra stringe un rotulo inscritto semisrotolato.


Il trono su cui è assiso il santo, sembra sia una rielaborazione della cattedra vescovile della Cattedrale di Canosa. Netti non ne realizza una semplice copia, ma interviene in più parti piuttosto drasticamente, eliminando ad esempio gli elefanti stilofori e le cuspidi della spalliera, sminuendo così il trono, con un atteggiamento poco reverenziale, privandolo della sua ieraticità, che sembra guadagnata dal santo che vi siede sopra.


 Sant’Effremo è raffigurato in posizione frontale, rigido, che ricorda il Cristo in trono del mosaico Apocalisse-Visione di San Giovanni, nel frontone del Duomo di Amalfi, i cui cartoni sono stati realizzati tra il 1889-1891 da Domenico Morelli.



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Francesco Netti